Treviso | Chiesa di San Nicolò

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La Chiesa di San Nicolò fu costruita ai primi del ’300 dai Domenicani anche grazie ai cospicui lasciti del frate Niccolò Boccalino, più noto come Papa Benedetto XI.
Con le sue forme semplici, ma allungate verso l’alto, con le massicce murature perimetrali appena rotte da sottili feritoie da dove una luce entra temperata dalle antiche vetrate, la Chiesa di San Nicolò segna un momento di transizione tra il robusto stile romanico e l’elegante gotico di origine transalpina.
Le colonne, dividono lo spazio interno in tre ampie navate, reggono un tetto in legno a sezione circolare, affrescate da Tomaso da Modena (seconda colonna di sinistra) e di altri artisti della sua scuola.
Il presbiterio raccoglie il suo monumento sepolcrale di Agostino Onigo la cui parte scultorea è di Antonio Rizzo e quella pittorica del Lotto.
Sulla parete perimetrale della navata di destra vi è un organo del Callido affiancato da un grande affresco di San Cristoforo alto fin quasi alle capriate.
Nell’attigua Sala Capitolare vi è un grande affresco che prende l’intero perimetro del grande vano rappresentante i Domenicani illustri ognuno inquadrato entro una propria nicchia - studiolo.
L’opera è di Tomaso da Modena e rappresenta un momento di revisione stilistica oltre che iconografica del modo di rappresentare alla maniera grottesca.
Tuttavia la Chiesa subì durante la Seconda Guerra Mondiale, pesanti bombardamenti il sette aprile del 1944 che provocarono lo sfondamento del tetto e una parziale demolizione del campanile.